mercoledì 20 gennaio 2016

SCHLIEMANN: L'EPOPEA DEL PADRE DELL'ARCHEOLOGIA

L’epopea di Heinrich Schliemann è a tutti nota. Nato nel 1822 in Germania e morto a Napoli nel 1890, sin da bambino, leggendo i poemi omerici, concepì l’idea di riportare alla luce la mitica Troia e dunque di confermare, per via archeologica, il racconto di Omero. Tutta la sua vita e i profitti derivanti dalla sua attività di mercante, furono spesi per la realizzazione di questo sogno che ad alcuni sembrava una semplice follia. Sebbene in Germania i dotti dell’epoca gli riservassero molta diffidenza (al contrario di quanto accadeva nel mondo anglosassone) è proprio il Neues Museum di Berlino che ha deciso di dedicargli una mostra per il 125esimo anniversario dalla morte. Nella mostra, dal titolo “Tod in Neapel” (aperta fino al 30 giugno 2016), sono esposti numerosi reperti provenienti soprattutto dalla Grecia, oltre che rari documenti di archivio. In Grecia Schliemann fu attivo soprattutto a Micene, ove scoprì le vestigia della civiltà micenea. La cosiddetta maschera di Agamennone, conservata oggi al Museo archeologico di Atene, è uno dei reperti archeologici più famosi del mondo. Compì anche scavi a Itaca, dove credette di scoprire il “palazzo di Odisseo”, e incaricò l'architetto tedesco Ernst Ziller di realizzare per lui una lussuosa residenza nel centro di Atene, il "Palazzo d'Ilio" (Iliou Melathron), che oggi ospita il Museo Numismatico (v. foto). Schliemann si inserì pienamente nella società greca del tempo contraendo matrimonio, nel 1869, con Sofia Engastromenou. La coppia ebbe due figli, Andromaca e Agamennone. La primogenita fu moglie di Leon Μ. Melàs, rampollo della nobile famiglia dei Melàs, e celebre uomo politico della fine dell’Ottocento, amico, tra l’altro, di Konstantinos Kavafis. Alberto Savinio, il fratello di Giorgio de Chirico, che ad Atene nacque, non nutriva particolare stima per Agamennone, che era suo vicino di casa: la casa natale di Andrea de Chirico, infatti, sorgeva proprio di fronte al Palazzo d’Ilio e accanto ai maneggi reali, laddove oggi si trova il complesso CityLink (realizzato alla fine degli anni Venti). Le spoglie di Schliemann sono oggi conservate al cimitero monumentale di Atene, dove furono traslate dopo la sua morte in Italia.




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