Nell’Atene degli
anni Venti ogni apparizione pubblica del poeta, narratore, giornalista,
traduttore e polemista Napoleon Lapathiotis era un evento mondano. Figlio di
Leonidas Lapathiotis, un alto ufficiale dell’esercito greco e uomo politico di
vedute liberali, sin da molto giovane Napoleon non ebbe alcun problema ad
adottare uno stile di vita ritenuto scandaloso dai benpensanti. I suoi
familiari lo avevano soprannominato “pipistrello”, perché aveva l’abitudine di
vivere di notte più che di giorno, mentre la stampa conservatrice ne
stigmatizzava l’arte che riecheggiava i motivi e le atmosfere di Oscar Wilde.
Della sua omosessualità, del resto, Napoleon non fece mai mistero. Ai suoi
amanti egli dedicava roventi poesie d’amore con tanto di acrostico, alla
maniera dei contaci bizantini, e per una di queste, dal titolo “Bevevo dalle
tue labbra” (pubblicata su “Anemoni”, che si può forse considerare la prima
rivista queer in Grecia), si chiese persino l’intervento della giustizia. Dopo
la grande catastrofe in Asia Minore del 1922 e la nascita del movimento
socialista, Napoleon si dichiarò devoto alla causa dei proletari di tutto il
mondo. Non per questo, però, egli interruppe la sua vita spericolata. Nel 1927
chiese all’arcivescovo di Atene di essere sbattezzato e nello stesso anno lo
scrittore Jorgos Tsukalàs nel romanzo “Stanco d’amore” lo adombra nel suo
protagonista, un poeta omosessuale dedito alla droga e alle notti brave.
Lapathiotis fu, in un certo senso, un alter ego di Kavafis. Se ad accomunarli
c’è l’omosessualità e l’attrazione per i bassifondi urbani, decisamente diverso
è l’atteggiamento rispetto alla società. Ligio ai suoi doveri di cittadino e di
funzionario pubblico, e personalità assai schiva, Kavafis, interventista,
polemico e scandaloso, fedele all’immagine anticonformista del poeta dannato,
Lapathiotis. Dal punto di vista artistico, di quest’ultimo spiccano i racconti
ispirati alla letteratura gotica e fantastica, in molti dei quali sconcerta la
modernità dello sguardo cinematografico e l’interazione inquietante tra l’uomo e
le macchine. Qualche anno fa il musicista Nikos Xydakis e la grande cantante
Eleftheria Arvanitaki hanno rispettivamente messo in musica e interpretato una
delle poesie più famose di Lapathiotis, dedicata al suo amante Kostas Ghikas.
Il titolo è “Erotikò”. Di Napoleon Lapathiotis la casa editrice ateniese Eora
sta per pubblicare in italiano una piccola antologia dei suoi racconti più
interessanti.
Ed ecco il video di "Erotikò" nell'interpretazione di Eleftheria Arvanitaki.
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