sabato 6 febbraio 2016

LA RIVOLUZIONE DIMENTICATA


Il titolo del post si ispira al saggio di Lucio Russo pubblicato da Feltrinelli alcuni anni orsono. La "rivoluzione dimenticata" è quella tecnologica che ebbe luogo nel mondo ellenistico (IV-I sec. a.C.). Intorno al Museo di Alessandria, ma anche a Pergamo e ad Antiochia, le nuove città del mondo greco (che si affiancavano ad Atene, ancorata a una concezione più teoretica della cultura) fiorirono scienziati, architetti e ingegneri, che riuscirono a costruire automi e altri congegni sofisticati basati sull'energia propellente del vapore. Polibio descrive persino una sorta di automobile che funzionava con il vapore acqueo, altre fonti parlano di automi volanti mentre a tutti noto è il Meccanismo di Anticitera, spesso ritenuto il primo "computer" del mondo antico (conservato al Museo Archeologico di Atene). Finora la storiografia scolastica ripeteva che il progresso tecnologico del periodo ellenistico non ebbe seguito sia a causa della mancanza di energia propellente sia per una questione di mentalità, in quanto i greci in questi congegni avrebbero visto soprattutto dei giocattoli. Lucio Russo, alla luce di una rilettura delle fonti, rileva invece che la "rivoluzione industriale ellenistica" non ebbe luogo soprattutto a causa della conquista romana, che decapitò letteralmente l'intellighenzia greca e dissolse gli Stati ellenistici trasformando intellettuali, ingegneri e scienziati in professori di lingua greca per i rampolli delle famiglie gentilizie romane, interessate più al prestigio esteriore che ai contenuti della cultura. Non tutto però andò perduto. A Costantinopoli, capitale dell'impero romano d'Oriente, gli scienziati greci costruirono portentosi marchingegni che lasciavano a bocca aperta le ambascerie straniere: troni semoventi, uccelli meccanici, automi a forma di leone e alberi metallici che si coprivano di foglie. Per non dimenticare il misterioso "fuoco greco" ("υγρό πυρ" ossia fuoco liquido), che per secoli protesse la Città dagli attacchi dei nemici. Ma anche di questa tecnologia (questa sì avente un carattere soprattutto ludico) nulla rimase: nel 1204 i Crociati distrussero il Sacro Palazzo imperiale e incendiarono la ricchissima biblioteca annessa, condannando una volta di più all'oblio questa "rivoluzione". Oggi il museo della Tecnologia greca antica, nella località di Katàkolon (Elide, Peloponneso) fa rivivere gli splendidi congegni ellenistici mediante una serie di ricostruzioni basate sulle opere e sulle testimonianze letterarie superstiti (il video si riferisce alla "ancella automatica" progettata da Filone di Bisanzio). Il Museo ha di recente organizzato mostre itineranti ad Atene, a Basilea e a Monaco suscitando l'interesse del vasto pubblico nei confronti della "rivoluzione dimenticata".

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